ESSENDO pazzo, il bue al guado intoppa,
E volta e sfugge e d'acqua và digiuno:
E tu, pittor, che come lui sei Bruno,
Temendo un detto, dici cosa zoppa.
Acqua di guado no, ma vino in coppa,
Domanda il labbro al timoroso core
Dovendo nominare il CREDITORE;
E manca il dir, chè la paura è troppa.
“Fatto” lo chiami; e più tremendo fatto
Che il creditore non dimostra il sole
Ad uomo sano, ovvero a bue ch'è matto.
Impazziti voltiamo le parole
Ieroglificamente in “gufo” o “gatto”;
E l'uom non osa dir quel che gli duole.
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